DIALOGO TRA NATURA ED ECONOMIA

SEMINA D’ARTE

Microcollection di Elisa Bollazzi

26 settembre 2020

Il 26 settembre la città di Rieti ha accolto l’intervento artistico di Elisa Bollazzi, in arte Microcollection. Dal 2008, Elisa Bollazzi porta avanti le cosiddette Semine d’Arte, creando aree seminate con preziosi frammenti di opere d’arte contemporanea, continuamente raccolti con cura e attenzione a partire dal 1990, attivando una dinamica di parziale restituzione fisica dei frammenti in una simbologia trasparente di prelievo e dono. Una semina concreta quella che l’artista ha portato a Rieti, a stretto contatto con la terra e con i suoi frutti, ma al tempo stesso concettuale, dal forte valore simbolico e allegorico. Se è vero che i semi distribuiti da Elisa Bollazzi non produrranno  nel tempo piante e fiori, è altrettanto vero che il solo gesto di seminare, seguito dalla lenta e paziente attesa del vedere germogliare, colmerà ognuno dei luoghi scelti per l’intervento artistico di speranze e aspettative, del fiducioso presagio che il raccolto, di qualunque frutto si parli, sarà ricco e proficuo.  Selezionati con cura, una volta seminati, i frammenti d’arte contemporanea,

provenienti da diverse parti del mondo, interagiranno con la ben più antica storia reatina e sabina, e sotto terra, laddove incessantemente scorre la cultura di un popolo, daranno vita ad un processo di contaminazione, in grado di generare nuovi frutti. Un gesto romantico, quello compiuto dall’artista, in compagnia e con il supporto dei visitatori, di buon auspicio per la città, un intervento che armoniosamente si inserisce tra le attività del progetto TraMe, come sempre finalizzate a mettere in relazione il contemporaneo con le memorie storiche e storico-artistiche che un borgo antico come Rieti conserva, con quel patrimonio paesaggistico e culturale che contribuisce a renderlo unico e riconoscibile. La semina ha raccontato del presente dell’arte e della società, ha rievocato il passato e le tracce che di questo si conservano sul territorio, ma è stata compiuta con lo sguardo sempre rivolto verso l’orizzonte, con la speranza che il futuro riservi a Rieti ricche soddisfazioni, una rigogliosa crescita culturale, e ai suoi cittadini regali nuovi stimoli, nuovi spunti di riflessione e nuove energie.

In un rapporto costante di sinergia e collaborazione con il Museo Civico, il Comune di Rieti e altre realtà del territorio, le semine sono state effettuate dall’artista, in compagnia dei cittadini, in un percorso itinerante presso:

  • ORE 11.00
    Ex Monastero di Santa Lucia in Via Sant’Anna 4

    Sede del Museo Civico Rieti
  • ORE 11.45
    Orto Botanico Medievale
    Da poco inaugurato dall’Associazione Hortus Simplicium
    ai piedi del Palazzo Papale
  • ORE 12.30
    Porta San Giovanni
    Antico accesso dalle mura medievali della città

Sono stati seminati i seguenti frammenti di arte contemporanea:

Albero del Paradiso, 1972, Gino Marotta; Albero di 7 metri, 1980-82, Giuseppe Penone; Albero di 3 metri, 1988-89, Giuseppe Penone; Angurie, 1984, Piero Gilardi; Il giardino dei fiori dimenticati, 1992, Riccardo Paracchini; Crazy Beans, 2003, Gianni Caravaggio; Un paesaggio da lontano, 2009, Massimo Bartolini; Orto d’artista, 2010, Maria Rebecca Ballestra; Ricamo elettronico/Aconitum Napellus, 2011, Daniela Di Maro; Devi piegarti verso ciò che raccogli. Il seme gettato, 2012, Annamaria Di Giacomo e Stefania Zocco; Fiore d’oro e d’argento, 2012, Serena Vallese; Salade, 2013, Olga Theuriet; La framboise, 2013, Jean-François Demeure; Mes petits arbres, 2018, Edith Laplane.

MICROCOLLECTION

di Elisa Bollazzi

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Impegnata dal 1990 a collezionare frammenti di opere d’arte contemporanea, Elisa Bollazzi ha costruito con dedizione e cura la raccolta Microcollection, dedicandosi a custodire piccolissime particelle materiche sottratte all’oblio e visibili solo al microscopio.

Microcollection conta ormai molte centinaia di frammenti, oltre a numerose correnti artistiche di notevole importanza quali Fluxus, la Pop art, la Minimal Art, l’Arte Concettuale, l’Arte Povera, moltissimi rinomati artisti vi sono rappresentati quali Joseph Beuys, Daniel Buren, Alberto Burri, Tony Cragg, Richard Long, Aldo Mondino, Giulio Paolini, Giuseppe Penone e tanti altri ancora. Elisa Bollazzi non dimentica però tutti quegli artisti emergenti che con amore e desiderio di condivisione sono disponibili a donare particelle delle proprie opere, privilegiando nella selezione quelle ricerche volte alla valorizzazione del frammento, della disseminazione e dell’invisibilità.