NEVE PROJECT: Il miracolo dei buoi di Sant’Elia

Neve, tra i più rinomati esponenti del neomuralismo italiano, noto per l’uso del figurativo come mezzo di espressione, porta a Rieti i suoi ritratti iperrealistici, immersi nei suoi caratteristici chiaroscuri in stile caravaggesco. L’opera è stata realizzata su una superficie di quasi 50 mt, nella storica frazione di Sant’Elia, tappa fondamentale del Cammino Francescano, in cui si conserva l’affresco raffigurante San Francesco che detta la Regola e la memoria del miracolo “La guarigione dei buoi di Sant’Elia”. Calatosi perfettamente nella drammaticità del momento, così come descritto dalle fonti francescane, nell’angoscia e nell’incontenibile paura che improvvisamente dovette invadere l’eremo, e immedesimatosi

nello stupore e nel sollievo che il miracolo dovette generare, l’artista ha progettato per la città un’opera evocativa, cultuale, unica nella sua rappresentazione ma assolutamente decodificabile e comprensibile per chi si troverà a percorrere quella strada e il cammino religioso su di essa insistente.
Con la sensibilità che lo contraddistingue, con la grande forza emozionale che caratterizza i suoi lavori, Neve dona alla città di Rieti un’opera antica, in grado di confondersi con i migliori dipinti del ‘600, e al tempo stesso un’opera contemporanea, in grado di raccontare angosce, paure e speranze dei nostri tempi.

 

 

CHI È NEVE

Neve inizia a dipingere come writer sui muri e i treni del capoluogo piemontese già nel 1995, ma è solo con l’inizio del nuovo millennio che, trasferitosi a Milano, sperimenta oltre ai graffiti anche interventi urbani più vicini a quella che in seguito sarà definita street art. Nei primi anni del Duemila, Neve realizza opere dal forte messaggio sociale – come le serie di poster Why per i monaci tibetani e il David rappresentato con la kefiah (affisso anche a Gaza) – e sperimenta differenti linguaggi visivi, esprimendosi in performance ed installazioni urbane di carattere concettuale. Tra queste, attira l’attenzione dei media il progetto Street Commando (2008), nel quale l’artista dissemina mezzi bellici di cartone e palloncini a forma di cluster bomb per la città meneghina. Nel 2008 si laurea con lode in Arti Visive alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano con il free press Detriti a cura di Marcello Maloberti. Sempre nel 2008 espone le sue opere nella bipersonale con Ozmo presso la Galleria Magrorocca di Milano, e ancora giovanissimo (insieme al collettivo Int 55) partecipa a Scala Mercalli, considerata allora la più grande mostra sulla street art in Italia

Con il muro No Future Falls from Sky (2008), Neve realizza uno tra i primi interventi figurativi di neomuralismo in Italia e definisce il suo stile espressivo. A partire dal 2008, dipinge in tutta Europa, diventando uno dei più rinomati ed importanti neomuralisti italiani. Tra le sue opere murali più significative si ricordano Diamonds, 2009; God Save Us Vandals, 2010; Uriel, 2012; Carità Romana, 2013; Sant’Ambrogio, 2014; Narciso, 2014; Atlante e Pandora, 2015; La Morte della Vergine, 2016; Leucosia, 2017; Dafne, 2019; San Rocco, 2019. Nel corso degli anni, Neve collabora come brand ambassador con numerosi brand, come Campari, Fabriano, Eni Syndial, E-distribuzione, Ikea, Michelin, Banco BPM, realizzando interventi murali inediti e coerenti con il suo stile. Le sue opere, realizzate con la tecnica dello spray e a mano libera, si caratterizzano per le grandi dimensioni, lo sfondo nero, lo stile iperrealista, il figurativo e i forti chiaroscuri in stile caravaggeschi. Sono state spesso paragonate a opere rinascimentali, per la capacità dell’artista di fondere arte di strada e classicismo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Neve_(artista)

Foto di Marco Bellucci